Cómo convertirse en una/un "au pair"/familia de acogida Ventajas y desventajas de "au pairs"

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del au pair

1 Risposteultime risposte: 17 de enero de 20182 hanno questa domanda 3441 visualizzazioni

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Hi Doha,

your question is quite wide-ranging, and the idea of what can be beneficial or not depends very much on the sensitivity of each one of us.

What I can do is trying offering you some ideas that I hope will help you make a personal impression.


One of the reasons why many girls (and an increasing number of boys) of your age decide to have an au pair experience abroad is that this can be valuable for their future careers.
With this, I don't just refer to the obvious aspect of learning or perfecting a second (or, why not, third) language, but I also talk about the development of skills that are very much sought after by companies. To call things by their name, I'm talking about concepts such as cultural flexibility, adaptability and ability to enter a new environment, the capacity to abandon one's comfort zone or, in a word if you prefer, today's so acclaimed resilience.

To all of this, we can then add the development of soft skills, for example of relational nature, whether it is in the rapport with children, the family or in general with a surrounding environment that has cultural references sometimes very different from those that are familiar to us.
And then again the ability to manage one's own time and that of the entrusted children in a fruitful way, the responsibility for their safety and the ability to carry out the daily duties (oddly enough, turns out that also in this case learning a new language comes remarkably handy: recent studies associate indeed being bilingual with a greater ability to refocus attention on different tasks, acquire new concepts and ignore distractions).

And this just  if we limit our focus to skills that can be spent professionally.

From a human and recreational point of view, spending a period abroad can represent an irreplaceable source of experiences and memories that, for better or for worse, will accompany you for life (of course they may not necessarily be all idyllic after all their inherent value is in what they are: experiences).
To this you can also add the opportunity to examine yourself, your life at home and in general your own country, from a privileged point of view, that of an expat: here too the results could surprise you.

In short, as you see, even if only to deal with the topic in general terms, there could be many ideas to reflect on and concepts to be elaborated, even of a certain importance.
Instead, I prefer to stop here, also because experiences, above all those loaded with meaning such as the au pair, deserve to be lived in the first person, rather than in the accounts of others.

Regards,

Davide, from the connectAuPair team

Ciao Doha,

la tua domanda ha carattere piuttosto ampio, oltretutto l'idea di cosa possa essere vantaggioso o meno dipende molto dalla sensibilità di ognuno di noi.

Quello che posso fare e offrirti alcuni spunti che, spero, possano aiutarti a farti un impressione personale.


Uno dei motivi per cui molte ragazze (ed un numero sempre maggiore di ragazzi) della tua età decidono di fare un esperienza alla pari all’estero è che questa può rivelarsi preziosa per la carriera lavorativa futura.

Con questo non mi limito all’ovvio aspetto dell’apprendimento o del perfezionamento di una seconda (o, perché no, terza) lingua, ma parlo anche dello sviluppo di qualità molto apprezzate dalle aziende. Chiamando le cose con il loro nome mi riferisco quindi a concetti come flessibilità culturale, adattabilità e capacità di inserimento in un nuovo ambiente, capacità di abbandonare la propria comfort zone o se preferisci, in una parola sola, la oggi tanto celebrata resilienza.

A tutto questo poi possiamo aggiungere lo sviluppo di soft skills, ad esempio di natura relazionale, nel rapporto con i bambini, la famiglia e in generale con un ambiente circostante che ha riferimenti culturali a volte anche molto diversi da quelli che ci appartengono.

E poi ancora capacità di gestire il proprio tempo e quello dei bambini affidati in maniera proficua, la responsabilità della loro sicurezza, la capacità di portare a termine i propri doveri quotidiani (sorprendentemente, salta fuori che che anche in questo caso l' apprendimento di una nuova lingua ha dei risvolti piacevolmente utili: recenti studi associano infatti l'essere bilingue ad una maggiore capacità di rifocalizzare l’attenzione tra compiti diversi, acquisire nuovi concetti ed ignorare le distrazioni).

E questo se ci limitiamo a parlare solo di competenze spendibili professionalmente.

Da un punto di vista umano e ricreativo passare un periodo della propria vita all’estero può rappresentare una insostituibile fonte di esperienze e ricordi che, nel bene o nel male, ti accompagneranno per la vita (non possono ne devono essere necessariamente tutte idilliache, il loro valore intrinseco è in quello che sono: esperienze appunto).

A questo puoi aggiungere tranquillamente anche la possibilità di esaminare se stessi, la vita che si conduceva a casa e in generale anche il proprio paese, da un punto di vista privilegiato, quello dell’expat: anche qui i risultati potrebbero sorprenderti.

Insomma, come vedi, anche solo ad affrontare l’argomento in termini generali, gli spunti di riflessione potrebbero essere davvero tanti e toccare concetti di una certa importanza.

Preferisco invece fermarmi qui, anche perché le esperienze, sopratutto quelle cariche di significato come quella alla pari, meritano di essere vissute in prima persona, ancor prima che nei racconti degli altri.

Un saluto cordiale,

Davide, dal team di connectAuPair


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